Che posso dire dei suoi letti bianchi
dove l’immagino amante, nuda come una sposa
come fosse un futuro già vissuto
o un passato non so.
E non è di perdercisi in quei letti il timore
ma piuttosto di non sopravviverci
di rinascere in qualcuno che non conosco ancora
di vedermi riflesso negli specchi della sua stanza
piena del suo profumo come fosse tana di lupa
perchè di lupa ha i fianchi e negli specchi mostra anche i più nascosti.
Epperò qui il timore non è da meno
qui dove il sopravvivere è così faticoso.