In una bolla di gioia

http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=49513

 

In fondo
è tutto qui.
Da fuori.
Lucida e brillante al sole,
creata da un soffio,
e dal sole prende tutti i colori
piena di riflessi d’erba, di cielo e di te.
Un altro soffio e prende il volo
insieme alla fantasia
passasse su di te potrei vedere i tuoi seni, caldi di sole.
le tue anche spalancate,
o le natiche, due soli gemelli che si baciano.
Posso soffiare ancora un pò
Per vederti accarezzare la rosa più rossa e profumata tra l’ erba del giardino.
Posso guardarla fremere al tocco del respiro.
So ancora suonare i fili d’erba.
Vola su tutto il corpo come fosse un territorio da esplorare.
Posso vederti come non t’ho mai visto..
Tra onde tremolanti di vento.

Se fai piano, con soffi delicati,
ti mostra altri incanti.
Scintillii e arcobaleni..

Devi inumidire un po’ le dita
piano piano.. per poterla penetrare, senza farla scoppiare.
E’ lì dentro quella rosa
i suoi profumi, il calore di quei soli, la rugiada sull’ erba.
Puoi toccare tutto quello che da fuori potevi solo vedere.

Perchè è lì dentro che si alza la fantasticante gioia.

20180416_160200153220396.jpg

Breve storia triste di quelli che se ne vanno senza colpa

E’ così,
lei se n’è andata.
E lui non ne aveva colpa,
perchè non è colpa un fratello che si gioca i giorni senza accorgersene
tra le crepe e i buchi nei muri muti dietro i cimiteri.
Però intanto lei se n’ è andata
dietro i suoi retaggi bigotti.
Ma Roby era forte
Roby era giovane
Roby era bello.
Così per lui la vita continuò
solo per finire poi in un volo aereo
su una montagna per sempre.
Unica colpa il cambio di volo..
per una notte in più di gioia.
La cosa più triste rimane sempre lei.

Fin qui e non oltre

Forse è una prerogativa dei nati al lago.
Quel confine di montagne sempre davanti agli occhi
e unico sbocco il cielo.
Il suo mistero infinito troppo lontano per un bimbo,
o un vecchio.
Tutto è qui davanti,
il sole che luccica sull’ acqua,
il vento che la increspa
e anche i lampi che la impauriscono.
Se c’ è un infinito, per un bimbo è oltre le montagne,
oltre il cielo,
per lui lo spazio di là non è limitato
forse non c’è paura dei lampi
o desiderio che torni il sole
l’ infinito non muore mai contro le montagne.

Niente paure
niente desideri
niente finzioni
niente aspettative di tempo.
Chissà se ci sono i suoni.
Niente di niente.

Allora io voglio stare di qua,
se non ci sono suoni voglio stare qua
voglio andare ancora a pescare sul lago
sperando non piova
che poi è anchel desiderio del sole.
Con una radiolina
e magari un libro
o perchè no, un topolino, nell’ attesa che abbocchi.
E se pioverà ci sarà sempre un portone per ripararsi.
Tutte quelle goccie si aggiungeranno al lago.
Che rimarrà lago.
E canterà andando al mare.

E’ di qua che voglio stare.
In questa infinita finitezza.

20180422_150222

La notte

La notte arriva puntualmente ogni giorno,
come un’ amante fedele.
Sei lì che guardi dalla finestra il mondo,
e d’ improvviso le luci diventano interi paesaggi fantastici,
e illuminano ogni cosa di pensieri e di poesia.
Forse sono solo altri occhi che guardano
e cambiano la visuale.

Così resti lì, senza spazio e senza tempo,
senza passato nè futuro,
sospeso in quel momento.

E quando sei Così riesci a volare davvero tra le stelle.
Quando sei così resti disarmato davanti a tutti i capricci della notte.
Quando sei così, ti arrendi e ti adatti.
Quando sei così ti mancano le parole, che forse non servono.
Quando sei così la notte lo sente e ti avvolge di suoni e colori e visioni.
Quando sei così la cerchi, la notte, col suo silenzio dove i pensieri fanno rumore.
L’ ho cercata anche oggi.
.

Perchè domattina forse andando al lavoro
forse vedrò il cielo colorato di rosso e oro,
forse,
forse stampato con un rosso che esce dalle crepe nelle nuvole e forse mi regalerà un altro incanto..
Forse.
Quante mattine mi sono perso nell’ incanto della nascita del sole,
tanto da tirar dritto alla mia uscita dalla superstrada.
Piccolo.
Piccolo e contento.
Vivo.

ps..Ho fatto casino coi forse..
ps. sostituire “così” con innamorato.

Canzoni

Da piccolo ero affascinato dalle canzoni,
era il tempo di Battisti, dei pooh, della pfm, di Celentano e tanti altri.
Le canzoni mi hanno sempre dato sensazioni e immagini, come oggi.
Una delle prime fu emozioni, vedevo la brughiera che allora non sapevo cosa fosse,
la vedevo verde, con la nebbia e piena di indicibili invisibilità.
E piccola katy?
Stava nella sua stanzetta, con le bambole mentre strappava il suo diario, imbronciata.
E Parsifal.. quei cavalieri simili a dei che correvano nel chiaro mattino.
Tornando a Battisti c’ era la motocicletta e quello in macchina che guidava come un pazzo ma la più bella era la collina dei ciliegi,
e stavo sulle cime, tra alberi di ciliege e ceste piene di ciliege con le ciliege in mano a mangiare ciliege e a guardare giu,
al lago.
Poi venne la Pfm, e vedevo uno come me, scarpe bianche come me, in giro per Milano a cercare un’ altra canzone.
Oggi, ricordando, rivedo uno come me in giro per Milano a cercare una gibson usata che rientrasse nel mio budget..

Poi di colpo arrivò De Andre’, era diverso, cantava cose diverse, in un altro modo, alcune canzoni mi divertivano, un giudice, Bocca di rosa, il gorilla, altre mi facevano intristire o persino piangere, si chiamava gesù o il testamento di Tito o nell’ acqua della chiara fontana.
Quello che era strano è che pareva raccontare quello avevo in testa, come faceva?
Era un mago, come poteva descrivere nei particolari quello che provavo?
Forse faceva gli stessi sogni, o incubi?
Comunque in parte distrusse una giovinezza incantata portando un senso del reale ma la musica continuò a essere un rifugio da questo reale,
quando qualcosa non mi piaceva o vivevo qualcosa di brutto c’ era sempre una canzone che sapeva confortarmi, come oggi.
Poi gli anni, il tempo, il militare mi portarono a smettere di pensare a fate e folletti in un giardino incantato, che il reale non e’ mai immagini semplici, e l’amore non e’ gli occhi negli occhi, le corse al mare, e che i sogni non sono quasi mai reali.

Finchè un giorno qualcuno..

mi ha dato gli occhi suoi,
per vedere ciò che non vedo.
L’energia, l’allegria,
per strapparmi ancora un sorriso.
Dire si, sempre si,
e riuscire a farmi volare,
dove voglio, dove so,
senza più quei pesi sul cuore.

E così continuo a credere ancora che la realta’ puo’ arrivare da una fantasia.
Maestro(a) della voce, per cantare dammi un’ altra canzone..

 

Evaporato

http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=49438

Le braccia furono le prime,
indicando al cielo,
Poi il resto evaporò in una nuvola di fumo,
proprio la sera dei fuochi sul lago
in un cielo rosso rosso sull’ acqua nera..
Ma lui era lì
e se ne accorse.

E fu così.

Contò lentamente le parole dette e non dette,
diluendole nelle lacrime piante.
Poi tirò un sospiro e sparse il fumo nell’ aria.
Restò solo un odore pungente.
Quindi chiuse la finestra,
spense la luce
e il fumo si spense nell’ acqua dolce del lago.

E resterà così.

Solo un sospiro mai svanito.

.