Così si fa

Così si fa
si va dove si è stati
saltando a piè pari sugli acciottolati
cercando un filo, una biglia, un segno, negli spazi vuoto
qualcosa che luccichi
uno spago che ricrei al presente il passato.
Così si fa
si trova quel che c’è
si lucida e si crea un ricordo nuovo
che faccia vero quel che non c’è.

Dove nasce la gioia, di Franco Bonvini

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Dove nasce lagioia

franco bonviniPensieri26 ottobre 20221 Minute

Perchè avrà pure una fonte
un luogo dove se ne sta
nascosta in attesa di sgorgare.
E forse sgorga in note
strappate con ruvida forza
che mandano le valvole in saturazione
e riempiono l’ aria
riecheggiando
in un delay
se pur digitale.
O forse sgorga in una poesia
o anche in una sola parola di quella poesia
che colpisca le corde giuste
saturando un sentimento
e riecheggi per giorni e anni, forse per sempre.
E se invece sgorgasse in colori?
un accostamento tra forme liquide e colori danzanti
che si imprimono nella retina
e non se ne vanno chiudendo gli occhi.
Oppure tutte tre insieme
una danza colorata
che satura gli occhi
e le orecchie
e i sentimenti.
Forse tutto questo sgorga da un inguine di donna
e tu sei tutto questo.

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T’ ho visto

Devi chiamarlo forte, il sogno,
a voce alta,
per strapparlo al buio
devi dipingerlo ogni volta nuovo, e vergine
nei colori e pose che desideri.
Poi stare a guardarlo, curioso, e abbandonarcisi dentro.
E allora sì che spunta, dal mio taschino
si fa largo tra i plettri colorati
le corde e altri tesori da non dimenticare.
Come a dire, t’ho visto!
O come diceva mamma,
ta set un pursciel.

Bagliori

Come in un bagliore sfumata uscendo dal mio sogno
l’inguine chiaro e fresco è desiderio e incanto
ma come in un bagliore sfumato.
Sarà che fatico a ricordare
ma ne ricordo l’ incanto.
Allora per i sogni nuovi di domani
le dipingo un sesso tra le gambe
con pennellate feroci e marcate la dipingo
e poi resto a guardarla
origine di vita e meta di desiderio e possessione.
Desiderio di entrarci
in quel buio profondo che ho disegnato tra le pieghe
di andarci dentro ad abitare
e poi non voler più uscire,
o non riuscirci più.
Ma il sogno era cosa vera
e questa una mia bugia
come le mani che le ho disegnato
ad allargare il sesso e farla ancora un po’ più mia.
Così cancello ancora tutto
con un blur di photoshop
e ripartire è un’altro incanto
che importa se sarà bugia o se sarà magia
è il sogno di domani, dove sarà più mia.

Gioielli Rubati 220: Alfredo Panetta – Gary J. Steele – Manuel Calderon (Macalder) – Franco Bonvini – Gianfranco Isetta – Daniela Patrian – Mariangela Ruggiu – Laura Segantini.

almerighi

IL VENTO SU MARTE
Pilastro n. 37
.
Sapeste quant’è nuda
da qui la vista, quanto rivela
dei sogni la distanza.
.
E le sorprese! È il vento
che come un artigiano
modella valli e canyon.
.
Fu l’acqua il primo verbo
poi il verde, in mille sfumature
i suoni tra le rocce, i primi
bramiti, le lotte per la tana.
.
Ci furono respiri di cui non resta
traccia. Solo sensazioni
percepibili da un senso di mancanza.
.
Questo ho veduto le sere
con gli amici osservando il cielo
non le parole trite della scienza.
.
In questo spazio tondo
in cui niente s’eleva
né sprofonda
si può notare quanto
l’amore sia l’altra
faccia del silenzio.
.
ad Alessandro, appassionato di astronomia,
e a Giovanna, la sua compagna
.
di Alfredo Panetta, qui:
.
https://rebstein.wordpress.com/2022/09/15/la-lingua-in-poesia-la-comunita-la-vista-nuda-su-ponti-sdarrupatu-di-alfredo-panetta/
.
*
.
Cosa ho visto
.
parole abbondanti su prati fieri
di carne…

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Curve

Nella sua stanza lei s’è appena alzata
i fianchi belli e curvi come una chitarra
la gonna e l’intimo ancora sulla sedia
e ancor m’incanta una curva d’inguine
la camicetta non ancora allacciata
e ancor m’incanta la curva perfetta del suo seno.
Penso aspetta, ad allacciarla
e lei come sentisse si mette in posa
il seno spinge via la stoffa
penso sposta un po’ la mano dove la curva incanta
ma questo pensiero forse non l’ha sentito
ed è un peccato perchè s’è infilata già il vestito.