Mi sono sporcato un po’ di terra sdraiandomi tra i ciclamini, e le foglie morte e vive. Mi sono sdraiato a guardare il cielo e la luce che entrava, lacerante, dai rami negli orecchi un tuono rombante d’acqua e presenze intorno, che mi abitano e abiteranno tutte nella stessa luce.
Proprio qui qui dove ero venuto per stare da un po’ da solo.
E sale, il sentiero, dritto e ripido, sale tra i pini irti, le felci e i dolci ciclamini.
Lo scuro là in fondo invita a salire ma tu lo sai già cosa c’è c’è altro bosco, e altro sentiero, e ci sei tu che lo percorri, solo e che ti vai a cercare.
E scende, l’acqua, proprio di fianco al sentiero, scende dalle cime, con forza, veloce, e rombando ma poi, dolce, si spande vaporosa nell’ aria per mille arcobaleni e luccicanti brillii.
Scende in una pozza la pozza dove hai visto una donna bagnarsi, inarcando un po’ la schiena per lasciarsi percorrere dagli arcobaleni per lasciarsi baciare dall’ acqua e godere della sua frescura, sola.
E sali, e costa fatica, mentre guardi l’ acqua dall’ alto che scende alla pozza. Ah, farsi d’ acqua.. pensi e scendere così, veloce, a percorrerle la pelle a baciarle con un unico bacio tutto il corpo in ogni piega di pelle dove scorri un bacio di cui sembra goderne più di mille dei tuoi baci.
Poi spandersi nell’ aria, e farsi arcobaleno che l’avvolge. E volare via.
So dove sta l’introvabile, e lo so perchè un giorno mi sono perso, perso nelle nebbie e ombre della malinconia e lì si è fatto trovare, accanto a un pozzo retinato di sole.
Allora, direte, che introvabile è.. È che da quel giorno ne ho le tasche piene ne ho riempito tasche e taschini e lì è fiorito, svelato e senza ombre vestito di nuovi colori e pelli, nuovi orli ai pozzi.
Come d’altro mondo lo sfondo.
Devi solo credere che esista, e che di nuovo si farà trovare facendosi subito introvabile per poter così rifiorire.
Perchè non è in quel mondo l’introvabile né in questo.
Solo per una sera in questo mondo scegli l’abito più bello dal guardaroba segreto dei sogni più arditi e uno di quegl’intimi minuscoli leggeri e trasparenti che non lasciano segni sull’abito. Ma pensando a me. Poi passa allo specchio, ancora nuda e guardati ma pensando a me, non c’è abito migliore per quella sera. Ci vestiremo di quei sogni più arditi e segreti dove ti fai sentire gemere e sospirare in questo nostro mondo. Faremo poi un altro mondo e altri mille ancora.
Se ne sta distesa a cavallo delle stagioni la ragazza tiene i capelli ancora nel caldo biondo dell’estate i piedi già svaniti nei corti e scuri giorni in mezzo a rossi accesi e foglie d’oro sui seni gonfi.
Se ne sta distesa come una dea dell’abbondanza la ragazza le curve, i seni, i fianchi come cesti di frutta matura e piena l’ombra che avanza splende e risalta tutto il corpo come un contrasto, una definizione naturale.
E più scurisce più avanza il caldo buono quello che ha in fondo all’inguine l’inguine che si fa rifugio.
Sarà che a me il buio ha sempre fatto un po’ da rifugio che lì forse non mi vedono forse stasera non verrà.
Venisse almeno la ragazza in questo scuro che avanza anche qui qui dove lei è idea, il sogno, la dea la sicura via per entrare in questo splendido autunno.
Potremmo guardare il fiume dal bosco, dico attraverso le nebbie di nuvola, dici poi scendere leggeri verso la riva.
Potremmo scendere quella scaletta in pietra, dico e arrivare davanti all’ acqua, dici poi amarsi alla fine del sentiero.
Proprio lì, davanti alle onde irrequiete d’ infanzia sotto la nostra stella e la luna Lì, dove le rocce si scuriscono in rifugi Lì, dove si alza il silenzio buono che contiene i sogni.
Potremmo aspettare la sera, dici e addormentarci come bimbi, dico.
Non come ombra alla finestra appare ma come cuore di luce acceso in cielo. E tu passi lento sotto quel cielo da cui cade, freddo, tutto l’ agosto andato.
Tu ci vedi una promessa d’ inverno, e di neve mentre gli amanti si promettono una nuova estate.
E intanto l’ aria si riempe di schizzi bianchi nel blu elettrico e di rosa mutevoli al cobalto. La luce vibra come ali di colibrì C’è solo un gran caldo intorno, e niente altro. Nemmeno Tu. Nemmeno Io. Solo noi in un pensiero felice.
E ad ogni curva di luce appare, quel che non si vede appare Come quel che invece si vede lentamente scompare.
E si resta così nudi sotto quel cielo da cui cade, freddo, tutto l’ agosto andato.
"L'amore non conosce barriere. Salta ostacoli, oltrepassa recinzioni, attraversa pareti per arrivare alla sua destinazione, pieno di speranza." - Maya Angelou