Unico corpo

Nel sogno sei così sfumata
come in un blur di photoshop
sarà che al risveglio fatico a ricordare
però ne ricordo l’incanto.
Allora provo a disegnarlo
e dipingo una vagina tra le gambe del sogno
con pennellate feroci e marcate dipingo
e poi la sto a guardare
penso che non ne sono degno
perchè non è mai origine o nascita
ma è meta e desiderio di possessione.
Desiderio di entrarci
in quel buio profondo che ho disegnato
di andarci dentro ad abitare e non volerne più uscire
o non riuscirci più.
Ma non c’è lo stesso incanto del sogno
così prendo e sfumo tutto con un blur di photoshop.
E d’improvviso il mio corpo è il tuo corpo
e il tuo il mio
il mio sesso è il tuo e il tuo il mio
è ancora incanto
non importa più cosa c’è tra le gambe
se sei tu che vieni ad abitare in me.

Io posso chiudere gli occhi

C’era un bel film su “cosa vedi quando chiudi gli occhi”
solo che lì finiva tutto.
Io invece posso chiudere gli occhi
e vedere ancora i bimbi danzare davanti a un palco
in una lontana serata estiva.
Posso vedere l’acqua limpida sgocciolare dalla fonte
nella penombra degli alberi
e tra macchie di sole sentire un profumo di muschio e ciclamini
su alle sorgenti del Lambro.
Posso sognarmi giovane dove non lo sono mai stato
perche era un suo sogno sognarmi giovane
posso vedere i fotogrammi più belli che non hanno originale.
Posso vedere il lago dall’alto
scendere volando verso le rive
e inventare l’erba sulle spiaggie sassose.
Posso vederti cavalcare un unicorno rosso
sempre più veloce sulle rive del sogno.
Posso credere che stiamo solo giocando a nascondino
ma tu ti sei nascosta così bene che ancora cerco
allora potrei nascondermi anch’io
ma tu mi trovi sempre.
Posso diventare un piccolo granello d’infinito vagante.
Ma tu mi trovi sempre.

Fiabe

Non è che sia finito il tempo delle fiabe
e che son finite proprio le fiabe
tutte già sentite e interpretate
a volte subite, a volte da protagonista.
E nessuno ne scrive più di nuove che meraviglino
sempre il solito morale della favola.
Forse bisognerebbe scordarsi le morali per stupirsi ancora.
scordarsi i principi azzurri
che Cinderella ha già il manico della sua scopa
e poi le piace andare a piedi nudi
insercirci un pò di peccati
che “non solo i piedi”
ma mettere sempre un posto
in cima al monte
per andare a pregare di rivedere la bellezza
senza scarpine
e stupirsi ancora.
E poi un altro posto
un “taschino”
dove conservarla
e andarla a ringraziare.
Come un rito.