Autore: franco bonvini
Santana & Wife
Non c’è scampo alla bellezza
Sono venuto quassù oggi perchè da qui si vede il lago
son partito presto, caricato le batterie
inforcato la bici, che la strada è lunga.
La strada è lunga ma da quassù non è come dalla riva
vale un pò di fatica
da quassù il lago sembra pieno di polvere d’oro
e le case piccole piccole
come le vede il solito falchetto che vola alto sopra il lago
quasi senza un battito d’ali
da quassù è proprio qui davanti
e gira e vola intorno al sole
aspetta un brillio diverso
una pinna che spunta dalle onde
per buttarsi in picchiata velocissimo.
Poco sa di tutta questa bellezza, forse nulla.
Come i ragazzi qui a fianco
si baciano, si toccano
e poco importa a loro del lago
per lui la cosa più bella è lei
e per lei, lui.
E penso che anch’io ero come loro un tempo
e allora da dove arriva tutta questa bellezza?
forse è solo il ricordo di un posto felice
forse era meglio stare a casa e baciare una donna
accarezzarla
e questo lago è solo una gran pozza d’ acqua.
Ma poi, al ritorno, giù per la valle del Cosia
un Cenerino s’è alzato “in volo lungo il fiume e poi..”
..e poi niente..
non c’è scampo alla bellezza
devi uscire a cercarla.

Come una statua
Guarda il torso di Venere
ha i seni inarcati di pesante marmo
e natiche possenti.
Freddo al tocco forse
ma agli occhi tutto il calore del corpo
al cuore tutto il calore dell’anima
Anche se mancano parti
come un tronco senza rami
tu continua a guardare
se riesci davvero a sentirne il calore
appariranno come per magia
e al pensiero tutte le parti vive
e le movenze
fissate invece dall’artista in unica posa.
Il capitano della Bacicin
You can say she is a dream..
Non sbaglieresti
era proprio un sogno la Bacicin
una bella barca bianca e azzurra
un rettangolo di mare al centro e la barca intorno.
Il capitano ci portava i sub al luogo dell’immersione
quattro o cinque escursioni al giorno
loro si lasciavano cadere in quel rettangolo e lui aspettava al sole il ritorno
era il suo lavoro, ma non il suo sogno.
La sera veniva a prenderci al molo turististico e la barca diventava un galeone
raccontava di quando era un pirata, molte vite prima, e il mare gli traboccava dagli occhi
occhi pieni di scogli, fari, luci della costa e luci di stelle.
Ritto al timone puntava il dito alla costa
raccontava dei giganti costruttori di paesini
e li vedevi nel profilo delle rocce
raccontava delle streghe che abitavano quei paesini
e raccontava così bene che le luci delle televisioni riflesse alle finestre delle case sembravano lampi
e luci di incantesimi.
Quello era il sogno, il suo, e ce lo regalava.
Poi ci portava a terra, e spariva nel blu.
The Healer
Always With Me, Always With You
Cause We’ve Ended As Lovers
Una vertigine di buio
Era così, nuda fino all’osso
un filo di luce passava tra le cosce
tra le più dolci labbra una vertigine di buio
l’aria carica di vapore come fosse bruma di lago
io ero gli occhi che guardano quel che voleva far vedere.
Attraversata dalle acque dai capelli ai piedi
lucida e brillante come di rugiada
seni premuti alla vetrata della cabina
alle spalle un desiderio evaporato in uno specchio nella stanza nuda
e sempre tra le più dolci labbra quella vertigine di buio
dove lei entrava seguendo i desideri miei.
Era così, non carne sognata e immaginata
e io ero perchè lei era
così come non sono quando non c’è.