La tentazione. Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto. Per la prima volta vedrai i pori schiudersi come musi di pesce e potrai ascoltare il mormorio del sangue nelle gallerie e sentire la luce scivolarti sulle cornee come lo strascico di un abito, per la prima volta avvertirai la gravità pungerti come una spina nel calcagno e per l’imperativo delle ali avrai male alle scapole. Ti prometto di renderti talmente vivo che la polvere ti assorderà cadendo sopra i mobili, che le sopracciglie diventeranno due ferite fresche e ti parrà che i tuoi ricordi inizino con la creazione del mondo. Nina Cassian 1924 – 2014

La mantellina di Mami

Aveva una piccola mantellina di lana
di quelle che coprono appena appena le spalle.

Ed era un incanto.

È una piccola mantellina di lana
quella che adesso vola a ogni soffio di vento,
e spesso passa di qua
spostando le tende,
è per lei questo canto.

Non so se mi sente
o se anche per lei è lo stesso soffio di vento
che sposta le tende
perchè pare non ascoltare preghiere
non cedere a indulti.

Poi d’ improvviso la vedo
in due occhi scintillanti di bimba
e la sento cantare
con voce di bimba,
Tanti aluli a te
Tanti aluli a te.

E rispondo
Buon anno Mamma
Buon anno.

 

La fontana della giovinezza

La fontana della giovinezza
Sta a pochi chilometri da qui
e non è difficile arrivarci, anche in bici.
Qualche salita leggera e poi tutta discesa
fin dove la strada finisce e comincia il lago.
È proprio lì
al centro dei giardini pubblici.
L’ acqua scende dalle rocce rosse
come da un’ antica montagna invalicabile
fino a una pozza, circondata dal marmo.

Se ti siedi, su quel marmo levigato,
ti ritrovi con l’ acqua alle ginocchia e i calzoncini corti
a seguire i pesci rossi.
Vanno proprio in qualche grotta sotto le rocce rosse,
e già che sei li perchè non salirci?
Chissà cosa c’è oltre quella cima così alta..
E poi sembra che il sentiero sia già disegnato
si vedono i punti dove mettere i piedi, è facile.
Così finalmente si arriva in cima a guardare dall’ altra parte.

Sorpresa!
Di là c’ è mamma.
C’ è mamma che grida.
Cosa fai lassù?
Vieni giù!
Vieni giù o qui non ti ci porto più.

Ma poi si deve tornare
e il ritorno è una salita faticosa
anche se ho un trucco che toglie fatica ai pedali.

White Hachab

Lo so, dicono sia affogato Achab
trascinato sul fondo dalla sua ossessione più profonda
ma si sa, gli scrittori s’ inventano le storie più fantastiche.
Potrebbe essere stato ingoiato
una volta sott’ acqua
e col suo arpione aperto una strada verso il culo della balena
e da lì uscito, a riveder la luce.

Oggi sarebbe imbiancato
al contrario della sua balena
che invece avrebbe assunto un bel colore bluaceo raggrinzendo.
Se ne starebbe sul pontile
a guardare il mare,
a mattina tarda eh
perchè non ha nessuna voglia di alzarsi alle quattro e venti
e andare in cerca di una balenottera raggrinzita
nè di spararsi un selfie con l’ arpione
a riprova dei fatti.
Che poi il telefono l’ ha buttato tra le onde
perchè in realtà non ne aveva bisogno.
L’ ha buttato tra le onde,
Come per uscire ancora dal culo della balena.

lungo il sentiero di Battedizzo

..una piccola donna che porta la neve..

amina narimi

È l’acqua nascosta nel piccolo melo
lungo il sentiero di Battedizzo
che in una ciotola di pino argentato
ha impastato col riso i nostri natali.

Ora è un vangelo fiorito sul capo
di quella donna che porta la neve
agli animali del boscovecchio,
con la stessa dolcezza del biancomangiare
quando esce dal seno per un bambino.

Cercala, è sempre, nel ventre dei fiori,
dai buchi degli alberi falla venire
alla tua bocca, con tenerezza-
così fa lo speco con la sorgente,
o la montagna quando una nuvola
le posa sul capo il breve mantello :

l’orgasmo è nel canto del loro incontro
il primosale che sgorga dorato
nell’umida coppa dell’epifania.

sempre

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I più begli auguri

http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=51689

Mi svegliava la mattina.
Perchè non dovrebbe succedere ancora?
Da piccolo chiudevo gli occhi
e mi trovavo su una nave pirata,
tra onde e tempeste
o balene bianche da inseguire.
Poi col sonno la nave partiva per le stelle.
E la mattina mi svegliava,
ed era festa
e un bacio,
e sotto l’ albero appariva ancora magicamente qualcosa.
Perchè non dovrebbe succedere ancora?
Devo solo chiudere gli occhi e non ascoltare i rumori di questo mondo,
Arriveranno magicamente da un mondo a fianco.

Sì Virginia, Babbo Natale esiste. Il Blog di Beppe Grillo

«Virginia, i tuoi amici si sbagliano.
Sono stati contagiati dallo scetticismo tipico di questa era piena di scettici. Non credono a nulla se non a quello che vedono. Credono che niente possa esistere se non è comprensibile alle loro piccole menti.
Tutte le menti, Virginia, sia degli uomini che dei bambini, sono piccole. In questo nostro grande universo, l’uomo ha l’intelletto di un semplice insetto, di una formica, se lo paragoniamo al mondo senza confini che lo circonda e se lo misuriamo dall’intelligenza che dimostra nel cercare di afferrare la verità e la conoscenza.
Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Cielo, come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse! Sarebbe triste anche se non esistessero delle Virginie. Non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e dalla vista. La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe.
Non credere in Babbo Natale? È come non credere alle fate! Puoi anche chiedere a tuo padre che mandi delle persone a tenere d’occhio tutti i comignoli del mondo per vederlo, ma se anche nessuno lo vedesse venire giù, che cosa avrebbero provato? Nessuno vede Babbo Natale, ma non significa che non esista. Le cose più vere del mondo sono proprio quelle che né i bimbi né i grandi riescono a vedere.
Hai mai visto le fate ballare sul prato? Naturalmente no, ma questa non è la prova che non siano veramente lì. Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere.
Puoi rompere a metà il sonaglio dei bebè e vedere da dove viene il suo rumore, ma esiste un velo che ricopre il mondo invisibile che nemmeno l’uomo più forte, nemmeno la forza di tutti gli uomini più forti del mondo, potrebbe strappare. Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde.
Ma è tutto vero? Ah, Virginia, in tutto il mondo non esiste nient’altro di più vero e durevole. Nessun Babbo Natale? Grazie a Dio lui è vivo e vivrà per sempre. Anche tra mille anni, Virginia, dieci volte diecimila anni da ora, continuerà a far felici i cuori dei bambini.»

Italianewsmedia.it - P.C. Lava - Magazine Alessandria today

Esiste Babbo Natale? E’ il titolo di un editoriale apparso il 21 settembre 1897 sul New York Sun. L’espressione “Sì Virginia, Babbo Natale esiste” (“Yes, Virginia, there is a Santa Claus”) è stata usata spesso anche nei titoli dei giornali anglosassoni, per indicare qualcosa che esiste o è vera, sotto gli occhi di tutti.

Nel 1897 Virginia O’Hanlon, una bambina di otto anni, chiese al padre, Philip O’Hanlon, chirurgo e medico legale di Manhattan, se Babbo Natale esistesse davvero oppure no (come le avevano detto altri bambini). Il padre le suggerì di scrivere al quotidiano conservatore New York Sun.

Virginia scrisse questa lettera: «Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon» Il direttore del giornale Edward P. Mitchell affidò la risposta a Francis Pharcellus Church, veterano del giornalismo. Questi era

Sorgente: Sì Virginia, Babbo Natale esiste | Il…

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