Mese: giugno 2023
Always Free
Multivita by Franco Bonvini
MasticadoresItalia // Editori: Simon James Terzo & J re crivello
Devo aver passato una vita tra Rovigno, Pola e Fiume ricordo che correvo giù a piedi nudi dalla chiesa al porto giù per i vicoli del centro e poi le lunghe scalinate verso il mare fino all’ acqua, perchè lì mi piaceva stare. A Pola ci si andava con la corriera per un gelato, e musica e una sera bella sotto le stelle Fiume era più lontana e ci si andava più di rado per un giro in centro, e compere ma stai qui attaccato, dammi la mano. E’ che non ricordo padre o madre ma son sicuro che eran quelli che anche in questa vita ho. Cosi la prossima ricorderò che un tempo correvo giù per i vicoli del centro giù, partendo dalle mura verso il lago e poi i gradoni da saltare uno a uno fino all’acqua perchè lì mi piaceva stare. Ricorderò le sere al bar delle…
View original post 59 altre parole
70s Medley
Jackie Venson
Multivita
Devo aver passato una vita tra Rovigno, Pola e Fiume
ricordo che correvo giù a piedi nudi dalla chiesa al porto
giù per i vicoli del centro e poi le lunghe scalinate verso il mare
fino all’ acqua, perchè lì mi piaceva stare.
A Pola ci si andava con la corriera
per un gelato, e musica
e una sera bella sotto le stelle
Fiume era più lontana e ci si andava più di rado
per un giro in centro, e compere
ma stai qui attaccato, dammi la mano.
E’ che non ricordo padre o madre
ma son sicuro che eran quelli che anche in questa vita ho.
Cosi nella prossima ricorderò che un tempo correvo giù per i vicoli del centro
giù, partendo dalle mura verso il lago
e poi i gradoni da saltare uno a uno fino all’acqua
perchè lì mi piaceva stare.
Ricorderò le sere al bar delle gazzose
per un gelato, e musica
e una sera bella sotto le stelle
i giri al mercato avanti e indietro
ma stai qui attaccato, dammi la mano.
Non riesco a immaginare padre o madre
ma son sicuro che saran quelli che anche in questa vita ho.
Ricorderò anche la Betty che sorride ai passanti
senza tempo e senza età.
La chitarra
Foto senza data
Guardo le fotografie che non hai mai mandato
le ho tutte qui davanti agli occhi
le pose allegre quelle tristi e quelle audaci
senza la data perchè il più bel sogno non ce l’ha.
E il sogno ha corpo giovane
gambe forti con sopra un bel sedere
ha curve da percorrere veloce e altre lente
e mentre scivolano queste parole dalla testa ai piedi
si scompongono le immagini
si ricompongono in nuove pose.
Prendono vita poi
seguendo l’onda del pensiero
e girano come la vertigine che il corpo dà
finchè si scompone ancora
esce dalla cornice e se ne va.
Metà vera e metà sogno
Si è levata nella luce
come cometa attratta dal sole
niente la può più trattenere ormai nell’oscurità
offre i seni alla luce
come sirena di un lago argentato
io sto in un punto imprecisato della stanza
lei ombra scura tra la luce che filtra dalle tende chiare e me.
Deve essere metà vera e metà sogno
perchè la stanza inizia a roteare
l’avvolge come un bozzolo e la nasconde
ne uscirà farfalla splendida e multicolore
ma come sempre metà vera e metà sogno.
Perchè vera è il sogno e nel sogno è più vera.
Mentre accarezzi il bosco con le dita in sogno
E sale e scende il bosco
come scosso da un movimento tellurico
tremante e ondulatorio.
Appare e scompare ondeggiando
e a ogni onda una fiera appare nel buio tra rami
la fiera con la bocca spalancata
la bocca abituata a inghiottire
la bocca calda e umida.
La fiera che subito poi scompare
fino alla prossima onda.