Multivita by Franco Bonvini

MasticadoresItalia // Editori: Simon James Terzo & J re crivello

Devo aver passato una vita tra Rovigno, Pola e Fiume ricordo che correvo giù a piedi nudi dalla chiesa al porto giù per i vicoli del centro e poi le lunghe scalinate verso il mare fino all’ acqua, perchè lì mi piaceva stare. A Pola ci si andava con la corriera per un gelato, e musica e una sera bella sotto le stelle Fiume era più lontana e ci si andava più di rado per un giro in centro, e compere ma stai qui attaccato, dammi la mano. E’ che non ricordo padre o madre ma son sicuro che eran quelli che anche in questa vita ho. Cosi la prossima ricorderò che un tempo correvo giù per i vicoli del centro giù, partendo dalle mura verso il lago e poi i gradoni da saltare uno a uno fino all’acqua perchè lì mi piaceva stare. Ricorderò le sere al bar delle…

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Multivita

Devo aver passato una vita tra Rovigno, Pola e Fiume
ricordo che correvo giù a piedi nudi dalla chiesa al porto
giù per i vicoli del centro e poi le lunghe scalinate verso il mare
fino all’ acqua, perchè lì mi piaceva stare.
A Pola ci si andava con la corriera
per un gelato, e musica
e una sera bella sotto le stelle
Fiume era più lontana e ci si andava più di rado
per un giro in centro, e compere
ma stai qui attaccato, dammi la mano.
E’ che non ricordo padre o madre
ma son sicuro che eran quelli che anche in questa vita ho.
Cosi nella prossima ricorderò che un tempo correvo giù per i vicoli del centro
giù, partendo dalle mura verso il lago
e poi i gradoni da saltare uno a uno fino all’acqua
perchè lì mi piaceva stare.
Ricorderò le sere al bar delle gazzose
per un gelato, e musica
e una sera bella sotto le stelle
i giri al mercato avanti e indietro
ma stai qui attaccato, dammi la mano.
Non riesco a immaginare padre o madre
ma son sicuro che saran quelli che anche in questa vita ho.
Ricorderò anche la Betty che sorride ai passanti
senza tempo e senza età.

Foto senza data

Guardo le fotografie che non hai mai mandato
le ho tutte qui davanti agli occhi
le pose allegre quelle tristi e quelle audaci
senza la data perchè il più bel sogno non ce l’ha.
E il sogno ha corpo giovane
gambe forti con sopra un bel sedere
ha curve da percorrere veloce e altre lente
e mentre scivolano queste parole dalla testa ai piedi
si scompongono le immagini
si ricompongono in nuove pose.
Prendono vita poi
seguendo l’onda del pensiero
e girano come la vertigine che il corpo dà
finchè si scompone ancora
esce dalla cornice e se ne va.

Metà vera e metà sogno

Si è levata nella luce
come cometa attratta dal sole
niente la può più trattenere ormai nell’oscurità
offre i seni alla luce
come sirena di un lago argentato
io sto in un punto imprecisato della stanza
lei ombra scura tra la luce che filtra dalle tende chiare e me.
Deve essere metà vera e metà sogno
perchè la stanza inizia a roteare
l’avvolge come un bozzolo e la nasconde
ne uscirà farfalla splendida e multicolore
ma come sempre metà vera e metà sogno.
Perchè vera è il sogno e nel sogno è più vera.