Inquietante meraviglia

Non è il sentiero che hai preso un giorno
invitante verso il fresco del bosco
nè i giochi di luce tra i rami
o gli scorci di lago che appaiono a tratti.
E nemmeno quella casa diroccata
prima del ponte antico
oltre il quale non si può proseguire.

Sono le donne alla finestra che guardano a lago
forse una partenza, o un ritorno
mentre i bimbi giocano nelle pozze che crea l’acqua.

La luce intanto scende, come neve leggera
sul tetto inesistente.

E tu sei lì a guardare.

Multialtrove

Ma guarda tutti questi altrove tanto ricercati
fotografati, incasellati, in minuscole cartelle
con data e luogo e nome
e perfino duplicati
un po’ per non scordarli
un po’ per il timore di perderli.

Belli, perfetti e nudi e crudi
che la fotocamera non mente (quasi) mai
forse tutti quegli altrove non sono altro che specchi
baluginii e riflessi
velate chimere splendenti al sole.

Forse tutti quegli altrove sono qui
in forma di qualcosa di mai smesso di percepire
qualcosa di cui non si ha memoria
perchè memoria non c’è.
E non ha nome e non ha data o luogo
ma è proprio qui.
Ci siamo dentro.

Altrove

Tu credi sia tua, l’ anima,
che abiti il tuo corpo.

Invece è altrove,
forse nella mente di una ragazza
che fece oplà un giorno
e acrobazie, baci,
salti e girotondi e giraltrimondi.

Poi tutti giù per terra.

Oppure è al bosco,
che cerca una radura
e un angolo d’ azzurro in cielo
per aprire le ali al volo.

Poi sempre giù per terra.

Oppure se ne sta dietro ai vetri bagnati di pioggia
osserva gli alberi curvarsi al vento
per un contatto.

E ancora giù per terra.

Si nasconde tra le righe di una poesia l’ anima
ma se credi di vederla, lì, non è vero.

E’ già altrove
per un giraltromondo in cima al lago
dove l’acqua stanca di correre e cascare tra le valli si allarga,
si allarga e invade la pianura
limpida che ti ci puoi specchiare
e sembra che si fermi un po’, ma è solo per la tua immagine specchiata che resta,
lei, come l’anima, è già altrove.

Ma altrove è ovunque
anche qui, in questo mondo, quando piove.