È come quando esci da un avvitamento controluce
con l’aeromodello
non vedi bene l’assetto e non perde quota
che il profilo alare è simmetrico.
Pensi sia dritto e tiri col pollice la leva del radiocomando, per cabrare
invece è capovolto, e lui picchia, e si panta nel terreno come un paletto
distruggendo il castello motore e mezza fusoliera,
fino alle ali, che saltano via.
E non lo vuoi ammettere
sarà che si son scaricate le pile,
o un disturbo, magari quell’autotreno che passa correndo lungo la statale
col Cb sulla stessa frequenza…
O come quelle foto di assembramenti di trenta di persone o più in vialetti che sembrano di una trentina di metri.
Poi conti i lampioni, almeno 15, alti quasi come le case e quindi distanti almeno 30 metri uno dall’altro.
E trenta persone in viali di più di mezzo chilometro non è un grande assembramento.
Ma va beh, è tanto per spostare la colpa sui cittadini indisciplinati.
Che poi i cittadini mica vogliono uscire
vogliono qualcuno che gli dica che si può uscire
per lamentarsi poi, se qualcosa va male, che li hanno fatti uscire,
o per lamentarsi poi, se va tutto bene, che li hanno tenuti in casa tre mesi e poi là fuori non c’era niente.