Senza titolo

Ora ricorda tutto.
Le sarà passato tutto davanti, in un abbagliante chiarore di endorfine impazzite che ha fatto svanire tutto il resto.
Ricorda la bimba che giocava in cortile, con i fratelli, con le agrette riempite di cera o qualche bilia colorata.
Il piccolo cinema di periferia che si vedeva dal balconcino in cemento del monolocale con separè, il chioschetto di angurie, da mangiare a sfregamusun, i ragazzi che fischiavano da sotto quando lei s’ affacciava al balcone.
Erano le sorelle più belle di Milano, una bionda una nera, non per niente babbo ne ha meritata una.
Anche lei ha trovato l’ amore poi,
quello dei per sempre,
quello che poi se n’è andato,
quello che è tornato diverso,
forte, energico
forse troppo.
Ricorda tutti i giorni felici,
la casa sull’ olona,
poi quella tra gli alberi, in riva al lago,
e quella sul naviglio.
Quello che non so è se ricorda quando ha iniziato a scordarsi le cose
quando ha iniziato a scordarsi di sè
quando si è persa
o il perchè.
Io temo si sia nascosta.
Ma ora non ne ha più motivo.

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