Aveva fatto notte
e già la notte entrava nel giorno
ma volevo ancora qualche minuto
qualche ora ancora tra canzoni e sigarette
che il sonno venga quando proprio non se ne può più.
E’ allora, nel sonno, che di solito fugge
scivola silenziosa e invisibile tra gli alberi
percorre sentieri sconosciuti.
Ma io la conosco
so che arriverà alle rive del lago
resterà un poco e poi salirà veloce ai monti.
Forse incontrerà amici
madri
o me
o due bellissimi bimbi
si fermerà a giocare.
Succede così che a volte tarda a tornare
quando il sole è già alto,
ma torna sempre,
ogni mattina,
senza dire nulla dei suoi viaggi,
degli incontri,
dei giochi
e mi riconsegna al mondo.
E lo so che si stancherà un giorno
che ormai ha gli anni miei
e resterà alle rive
resterà felice a giocare
poi volerà come una freccia verso i monti
e non potrà più tornare.
Io da qui vorrei solo una mano per accompagnarmi ai monti.
Originale e bellissima!
Buona settimana poeta,silvia
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Grazie, un saluto
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