Il macellaio in frac

Sigaretta fine e lunga da escort e tacchi a spillo
scarpe rosse, lucide, fiammanti e abito in tinta
la casalinga esce nella sera chiara
l’iper è aperto fino a tardi
ci si può arrivare a piedi
forse ha qualcosa da comprare.
Passa veloce ortaggi e latticini
non si ferma neanche al banco dei salumi
arriva fino alla macelleria
ma guarda te quel macellaio
se proprio oggi doveva fare il primo.
Se ne sta lì un poco a pensare
poi sceglie l’uscita senza acquisti
la sera fuori è ancora chiara
e non ha niente da comprare.
Ma guarda te lì nel posteggio c’è un macellaio in frac
sapevo che saresti venuta, dice
poi si sono incamminati mentre scuriva un po’ la sera.
E’ tutto quello che hanno detto
è tutto quello che hanno fatto
casa è vicina e il resto è fantasia
anche la storia però è un’invenzione mia
chissà se qualcuno fa ancora qualche pazzia.

Marilyn

S’alza la gonna ampia e bianca al soffio del ventilatore
la Marilyn di turno però non se ne cura
agita cosce e fianchi ormai senza copertura
poi si volta lentamente cambiando la postura
per un inchino al pubblico che apprezza l’angolatura
e non è della faccia che mostra l’abbronzatura.
Quel pubblico, si sa, del culo è adoratore
applaude con furore e chiede il bis con gran fervore
ma è saltata la corrente e non va più il ventilatore
non s’alza più la gonna bianca
così non più si vede l’anca
il sipario lì si chiude e poi quella Marilyn è stanca
che qualche chilo in più non manca
non è mica quella vera, unico mito con la sua gonna leggera.

Gira la luna e gira il sole

Passano immagini in questi occhi d’allora
viste più volte e riviste più ancora
non mille non una ma mille e una.
E’ questo cielo così grigio e spoglio
questo cielo di settembre che fa da foglio
ci metto un prato, e un agrifoglio
e poi anche tutto quello che voglio.
E gira il sole da sinistra a destra
finche fa buio alla finestra
ci metto le stelle, la luna e un soffitto
e sotto il soffitto un silenzio zitto.
E gira la luna, da sinistra a destra
tornerà il sole alla finestra
nel prato c’è il sole, e l’agrifoglio
spero soltanto che quella che voglio
si sdrai al sole e non sull’agrifoglio.

Stupidata mattutina

Da Ugovizza verso Chiusaforte non è che ci fosse stata una gran movida
solo qualche bar, qualche osteria
ma tante ombrette lungo la via.
Da Chiusaforte verso Ugovizza poi era la stessa cosa
solo la via un po’ più difficoltosa
per altre ombrette, ancora, lungo la via.
Se ti fermavi un po’ a Pontebba c’era la mensa della ferrovia
si mangiava una lasagna uguale uguale a quella della caserma mia
a dartela però era una bella cameriera
e non un militare di fanteria.
Sì lo so sono ricordi
ma non sono da dimenticare
e la lasagna è buona secondo chi te la fa mangiare.

Timbuctu

Avevo un cavallino che era nato a Timbuctu
non sapevo neanche dov’era ma lui certamente sì
mi portava là nei pomeriggi senza sole
ma anche la mattina, appena sveglio, per fare colazione.
Aveva staffe d’oro, lucide, e sella di velluto blu
oltre che a Timbuctu ti portava anche dove volevi tu
e correvamo liberi per valli ed altopiani
a rincorrer le pulzelle o rincorsi dagli indiani.
Non so com’è successo e nemmeno quando fu
che se n’è volato via il mio cavallino di Timbuctu
lasciandomi bollette, un sacco, da pagare
cambiandomi il linguaggio, e ora son cazzi da cagare.
Così ogni tanto volo via, senza orario nè preavviso
per cercar dov’è finito il mio cavallino di Timbuctu
io non l’ho mai trovato
che mai torna quel che fu.
Però lungo la via una cavallina l’ho trovata
criniera e coda bella e sella di velluto blu
solo quando vuole e ce la fa ti porta dove vuoi tu
meno che a Timbuctu, che anche per lei mai torna quel che fu.

Piccolo specchio argentato

Sta al bosco un piccolo specchio argentato
da qualche villeggiante perso o dimenticato
sta a terra, tra le foglie morte e vive
ogni tanto un bagliore
come di cosa che sopravvive.
Passò di lì una lupa irsuta, scaltra e selvatica
attratta dal bagliore ci si è specchiata
non so che cos’ha visto nè perchè non si sia piaciuta.
ma da quel giorno iniziò a rasarsi la patata.
Si faceva chiamare ancor selvatica
per ricordar di quando scaltra lo era stata
scordando che ai lupi la lupa piace irsuta per definizione
come dice anche il detto “..sempre piaciuta”.
Tutt’altra cosa son le maialine rosa e lisce
ma questa già è un’altra storia
probabile o improbabile di una vie en rose.