Che strano,
l’ aria stamattina qui sa di mattine di dicembre antiche,
fermo sull’attenti nel cortile di una caserma a Chiusaforte
spaesato e spettinato dal vento gelido di Tarvisio che seccava la valle.
Gli occhi al Fella che scorreva in piccole rapide verso casa
fiume che faceva sognare un ritorno seppur lontano.
Eppure è la stessa aria dicembrina che là in quel cortile sapeva di mattine casalinghe
quando si stava a guardare il Cosia sfociare nel lago
a cavalcioni su qualche muretto aspettando che qualcosa abbocchi.