E’ così che mi viene nostalgia
per due labbra rosse rosse
intraviste nella nebbia e nel chiaroscuro dei lampioni.
E’ così che mi viene nostalgia
per un cartello di senso vietato
confuso e sfumato.
E intorno alle labbra lei
e questo è il sogno, lei stesa nel vapore chiaro
goccioline di nebbia sul corpo nudo e vivo.
E io mi fermo ancora davanti ai sogni
davanti ai sogni e alla sua bocca e al sesso
che colorano di rosso il buio di questa città.
Dovrei entrare nel buio profondo oltre i lampioni
e in quelle labbra spalancate a gioia
ma il cuore si spaura che non sia vero.
Gli dico non importa
è lì distesa nella nebbia chiara
spalancata e nuda come il sogno
gli abiti stesi a terra sull’asfalto scuro.
Gli dico non importa
guardala ancheggiare
e come gioca con le mani
sulla bocca sospirante
sulle labbra spalancate.
Gli dico non importa
è corpo di pensiero
quello che solleva un po’ il bacino
per agevolare le dita gementi.
Gli dico non importa
ha braccia protese e capezzoli duri
sul corpo levigato
mi indica vie interne di buio e mistero.
E questo fino a che viene giorno
quando riaffonda supina e stanca
e svanisce nella luce del sole.
(“mi viene nostalgia” perchè “mi viene duro” sembrava brutto)
nice post
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momenti di vita, vissuta o sognata poco importa, momenti di vita che sia duro o nostalgico poco importa, la vita è spesso vissuta senza chiedersi troppo il senso. Bella poesia! Ciao Franco
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Grazie Daniela!
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e pareva brutto sì… comunque… il concetto era chiaro!
😉
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Caro Franco, la poesia è bellissima. La domanda allora è, e perdonami la licenza: ma qualche donna ti ha detto ancora: “Oh, Franco ma che brutto che è duro!”. Bello o brutto, poi conta il resto…Ciao. Un abbraccio
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No no, anzi…😊. Un saluto!
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