C’è qualcosa lungo le vie della città vecchia
qualcosa che si avverte mentre le percorro verso il lago
nelle finestre, nei riflessi delle vetrine
e una volta arrivato davanti al lago persino nella luce del sole.
Aspetto sempre che le ombre cambino posizione
col calare della luce, prima di fare ritorno
e sempre c’è qualcosa.
E’ qualcosa come una nudità di suono
si avverte nelle prime luci tremolanti nell’acqua
luci dei paesini lontani sulla costa
si avverte anche ad occhi chiusi.
C’è qualcosa che manca.
Silenziosa come me.
Oltre le porte del sogno
stavamo a guardare il lago dall’alto
e una scala scendeva verso il ponte giù in fondo
e l’ho presa, solo, ma una volta al ponte milioni di altre scale ripartivano per risalire
le ho percorse tutte
nessuna che riportasse dov’era lei
ogni volta un nuovo luogo, nuovi paesaggi
con sempre qualcosa che manca.
E il luogo originario irraggiungibile nella memoria.
Un testo bellissimo. Complimenti caro Franco. Un abbraccio. Isabella
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Grazie Isabella
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A te. Ciao
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