Le mura erano di vetro ricordi?
Appena fuori dalle mura, dove inizia la strada che sale a Brunate.
Le mura erano di vetro
e fuori tutte le tonalità del verde
e canti di grilli e di uccellini.
Lì non si sentiva la mancanza delle aule normali
grigie, immerse nei rumori della città.
Da quei banchi si poteva volare,
ricordi?
E noi eravamo sempre oltre,
a rotolarci nell’ erba
e salire per i sentieri che entravano al bosco.
E’ li che ti vedo ancora chinarti a raccogliere una ghianda per le operazioni di matematica,
o una foglia di platano, per un collage,
o ancora le margheritine da infilare in un bicchiere con un poco di inchiostro blu
per studiare il sistema linfatico.
Non ci incontreremo più io e me
Anche se saremo sempre insieme.
Ma è stato speciale.
Era davvero in riva al bosco,
e delle pareti di vetro si vedeva la spiaggia verde di fili d’erba
le margherite erano le conchiglie
la spiaggia finiva proprio su una fila d’ alberi.
I banchetti erano di quelli verdi, col foro per il calamaio.
Proprio come quelli della scuola in centro
dove è difficile starci dentro bravo e fermo.
Qui invece si poteva uscire sul prato,
ascoltare gli uccellini e cantare le filastrocche
o mettere le ghiande in fila per far di conto.
Era davvero speciale
piena di bambini speciali
che proprio non riuscivano a star fermi nel banchetto.
(per la serie “lascia i ricordi dove stanno che è meglio”)

Ricordi indelebili, d’una fanciullezza speciale, addobbata d’una fantastica scuola nel bosco, ove si viveva con allegria la natura, anche nel suo intravedere il mare….
Poesia apprezzata, buon mercoledì, e un saluto Franco,silvia
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come me li ricordo i banchetti verdi col buco per il calamaio…
e il calamaio c’era, dentro…
poi li abbiamo continuati ad asare anche senza più il calamaio… solo col buco. E i ricordi…
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