Ha le braccia protese
quando viene in sogno agli uomini che sceglie
gli uomini che la vedono apparire
come dalle profondità del tempo.
Ha le braccia protese
i capezzoli duri, come dopo i baci che non ha
spalanca un poco le ginocchia a invito
mostra il sesso, quello che ognuno sogna,
e percorribili vie interne di buio e mistero.
Ma ha un nome antico
tanto antico
di quando percorreva le vie del cielo
e cavalcava gli unicorni neri.
Resta solo un attimo
poi riaffonda nel buio profondo e scuro
supina e stanca con un sospiro riaffonda, e dorme
ma gli uomini la seguono ancora,
e si perdono ancora
non trovandola mai.
Bella, molto evocativa. Negli ultimi versi ho avuto la visione del mito e della metafora della “balena bianca”…
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Sì, anche. Affiora, sbircia se c’è ancora qualche lafkenche in giro, e subito riaffonda. Ma quella era un maschio. Il grande maschio alfa.
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bellissima metafora!
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Grazie
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Molto fantasiosa che incuriosisce il lettore.
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Grazie!
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L’ha ripubblicato su Non di questo mondo.
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Ciao Franco, link, un abrazo Juan y… Grazie
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Grazie!! Ciao ciao.
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