E’ qualcosa di prima dell’infanzia che ricordo
qualcosa che altri hanno visto
forse in un lontano e caldo Agosto, come questo
cercando ombre e frescure.
Altri che ora sono io.
E’ così che ho preso quella strada
che scendeva stretta tra gli alberi
tutta curve e ombre, partendo dalla statale a lago,
ricordando qualcosa che non so.
E’ così che ho sceso tutte quelle scale in pietra
con occhi e gambe d’altri innamorati.
E più scendevo più pesava l’ ombra
sulle cose che non si vedono
senza fatica scendevo e riposava il cuore
in forma d’acqua, brillante
e calme onde.
L’ultima scala ha una grata in ferro
va verso frontiere sconosciute, che non so
dove qualcuno mi sogna.
Chiusa. Non è ora di partire per altri lidi, ma di tornare.
(foto mia)

Un abbraccio. Forte, forte. Questa è davvero commovente. Le tue parole passano sulla memoria e ti ritornano come vita
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Grazie, Bruno.
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Grazie a te
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