Mese: gennaio 2020
Madre
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Madre
Per le poesie
Mamma
Per le anestesie
Che è col tuo nome che mi addormento il cuore
Quando vorrebbe annidarcisi un dolore.
Poi, per scacciare le malinconie
Ti mostro ancora le mie fantasie.
Poor italia
Akuaduulza
Mi sono sognato giovane
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Mi sono sognato giovane come non sono mai stato
eppure lo sono stato, giovane
questo lo ricordo.
Forse non era questione d’ età
forse non lo ero mai stati lì,
sotto quel cielo scuro, e colorato insieme
galassie vorticavano
e stelle cadevano come braci
l’ acqua brillava di luce.
Lei stava al centro di una galassia
e vorticava
capovolta
appesa al soffitto del mondo
io ero il perno del suo centro.
Stavo incantato a guardare tutto quel cielo non mio
tutto quel mondo non mio.
Poi ho capito
quello era il suo mondo.
Qualcuno mi ha sognato giovane come non sono mai stato.
Fiori d’alga
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Lei stringe il sesso tra le dita gementi
nell’aria un’essenza, come di fiori.
Ecco, la stanza è piena di bianchi invisibili fiori
han forma d’alga
da lacerare, da fare a pezzi.
Per ripararsi dal freddo.
Per ripararsi dal tutto.
È sempre colpa di…
Passa veloce l’aereo capovolto
agitando le ali a tre metri da terra
il motore cantava e la gente guardava
aspettava solo la risalita.
Poi d’improvviso lo schianto.
E la gente ti guarda e tu guardi la radio,
chissà, forse le pile o un disturbo
forse qualcuno ha acceso un radio
senza guardare la bandierina,
forse è passato un cb
la in fondo, sulla statale.
Poi ti ricordi che hai cabrato, tirando la leva del piano di coda
scordando che nel cielo capovolto l’aereo cabrando picchia.
E ha picchiato davvero forte.
Domande
Proprio qui
da quest’ aria vaporosa
i pensieri son come falchi in picchiata dai monti.
Proprio qui cantavo la canzone per te
proprio qui non la ricordo già più.
So che era bella, come te, e volavamo sulle Americhe
tornavamo proseguendo veloci fino a vederci
là in fondo allo sguardo.
Resta solo l’ idea
e un po’ di domande
a cui non serve risposta.
Ma tu che fai? E dove sei
mio tormentato amore
mio sole dello stesso cielo
forse stai pensando a lei,
lei che infiamma i pensieri tuoi.
Ma tu che fai? Chi sei
mio dolce e tormentato amore
tu che sai tutti i peccati miei
e lasci le risposte
tra le pieghe del mondo
tra le righe di un campo seminato a girasoli
o ancora sopra il mio letto sfatto
quando il sogno è duro
e i girasoli non hanno sole.
Ma tu chi sei, e come fai…
Paradiso
Forse il paradiso è abitare il tuo cuore
che sta proprio in mezzo al petto
subito sotto i seni
sopra l’ ombelico
e l’ inguine
dove stanno i cancelli
tra le coscie, aperte.
Il paradiso sei tu che ti prendi cura di me.
Dentro non è rose e fiori
né cieli e nuvole.
Ma si sta da Dio.
Duro sogno
Sai quando apri il gas, al semaforo
che una così non l’hai mai provata e vuoi proprio vedere fin dove arriva..
E lei schizza via, veloce, cantando in sol
in un’ eccitazione che quasi ti diventa duro.
Poi ti accorgi che sei arrivato alla chiesa
e c’erano quattro incroci prima
che neanche hai visto
e il quasi resta quasi.
O quando il vagoncino dell’ ottovolante arriva sulla cima, sparato da un cannone,
si resta fermi un attimo lunghissimo
mentre sul soffitto del tendone, al buio, girano pianeti e stelle e poi cadi
e l’ incanto svanisce, sostituito dall’ eccitazione.
Ma più ancora quando le guardi il culo
fasciato nel suo abitino azzurro troppo corto
e poi si inchina
e lo sa cosa succede quando si inchina
come sa che stai a guardare l’ azzurro farsi rosso tanga..
Ecco, lì sì che si fa duro.
Senza quasi.
Non c’è moto o razzo che tenga.
Poi si alza e se ne va.