Da piccolo ero affascinato dalle canzoni,
era il tempo di Battisti, dei pooh, della pfm, di Celentano e tanti altri.
Le canzoni mi hanno sempre dato sensazioni e immagini, come oggi.
Una delle prime fu emozioni, vedevo la brughiera che allora non sapevo cosa fosse,
la vedevo verde, con la nebbia e piena di indicibili invisibilità.
E piccola katy?
Stava nella sua stanzetta, con le bambole mentre strappava il suo diario, imbronciata.
E Parsifal.. quei cavalieri simili a dei che correvano nel chiaro mattino.
Tornando a Battisti c’ era la motocicletta e quello in macchina che guidava come un pazzo ma la più bella era la collina dei ciliegi,
e stavo sulle cime, tra alberi di ciliege e ceste piene di ciliege con le ciliege in mano a mangiare ciliege e a guardare giu,
al lago.
Poi venne la Pfm, e vedevo uno come me, scarpe bianche come me, in giro per Milano a cercare un’ altra canzone.
Oggi, ricordando, rivedo uno come me in giro per Milano a cercare una gibson usata che rientrasse nel mio budget..
Poi di colpo arrivò De Andre’, era diverso, cantava cose diverse, in un altro modo, alcune canzoni mi divertivano, un giudice, Bocca di rosa, il gorilla, altre mi facevano intristire o persino piangere, si chiamava gesù o il testamento di Tito o nell’ acqua della chiara fontana.
Quello che era strano è che pareva raccontare quello avevo in testa, come faceva?
Era un mago, come poteva descrivere nei particolari quello che provavo?
Forse faceva gli stessi sogni, o incubi?
Comunque in parte distrusse una giovinezza incantata portando un senso del reale ma la musica continuò a essere un rifugio da questo reale,
quando qualcosa non mi piaceva o vivevo qualcosa di brutto c’ era sempre una canzone che sapeva confortarmi, come oggi.
Poi gli anni, il tempo, il militare mi portarono a smettere di pensare a fate e folletti in un giardino incantato, che il reale non e’ mai immagini semplici, e l’amore non e’ gli occhi negli occhi, le corse al mare, e che i sogni non sono quasi mai reali.
Finchè un giorno qualcuno..
mi ha dato gli occhi suoi,
per vedere ciò che non vedo.
L’energia, l’allegria,
per strapparmi ancora un sorriso.
Dire si, sempre si,
e riuscire a farmi volare,
dove voglio, dove so,
senza più quei pesi sul cuore.
E così continuo a credere ancora che la realta’ puo’ arrivare da una fantasia.
Maestro(a) della voce, per cantare dammi un’ altra canzone..